Direttiva “Case Green” – Una spinta verso Edifici più Intelligenti

Una delle novità introdotte dalla Direttiva “Case Green”, e di cui abbiamo iniziato a parlare già nel nostro articolo sul Passaporto di Ristrutturazione, riguarda un indice in grado di mostrare quanto facilmente un edificio possa essere reso più “intelligente”

Ma che cosa si intende all’atto pratico per “edifici intelligenti” e cosa prevede la Direttiva in questo senso? E’ proprio quello che andremo ad approfondire in questo articolo, fornendo anche degli esempi pratici.

Cosa si intende per “predisposizione all’intelligenza”?

Valutare la predisposizione di un immobile all’intelligenza significa, all’atto pratico, definire la facilità con cui è possibile introdurre all’interno una serie di elementi che ne migliorino il comfort e la qualità degli ambienti interni, nonché l’efficienza energetica complessiva. 

Vediamo quali possano essere gli elementi considerati “smart” e che permettono ad un immobile di adattare il proprio funzionamento in base al tipo di occupazione e alle abitudini di chi vi abita:

  • contatori intelligenti
  • sistemi di automazione e controllo dell’edificio;
  • elettrodomestici integrati;
  • dispositivi autoregolanti per il controllo della temperatura dell’aria all’interno dell’edificio;
  • sensori di qualità dell’aria interna e ventilazione.

La Direttiva si pone, dunque, l’obiettivo di definire un Indicatore di Predisposizione all’Intelligenza, nonché una metodologia uniforme per il calcolo di quest’ultimo.

Indice di Predisposizione all’Intelligenza – come si valuta?

In questo paragrafo esamineremo nel dettaglio gli aspetti che la metodologia utilizzata per definire l’Indice di Predisposizione all’Intelligenza prende in considerazione. Qualche esempio:

  1. Capacità di mantenere l’efficienza energetica e il funzionamento dell’edificio mediante l’adattamento del consumo energetico

Ad oggi molti edifici, sia di recente costruzione che non, utilizzano sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili (es. fotovoltaico, solare termico, etc.).  

Spesso l’energia prodotta da questi sistemi non è purtroppo sufficiente a soddisfare il 100% del fabbisogno dell’intero edificio. 

L’abilità di sfruttare a pieno la produzione di energia da fonti rinnovabili prima di passare ad utilizzare altri sistemi di produzione combinati è un aspetto importante ed è considerato al fine del calcolo dell’indice di predisposizione all’intelligenza.

  1. Capacità di adattare la propria modalità di funzionamento in risposta alle esigenze dell’occupante

Ovvero la presenza di tutti quegli strumenti smart che permettono di mantenere un buon livello di comfort termo-igrometrico all’interno degli ambienti interni nonché di raccogliere e fornire dati sul consumo di energia (es. contatori e termostati smart).

È plausibile che, in questa sezione, si possa trattare l’argomento relativo all’IoT – Internet of Things, cioè quei dispositivi e sensori che consentono la connessione in rete degli impianti di un edificio. Questa tecnologia facilita anche la raccolta di dati, permettendo di anticipare possibili guasti e, di conseguenza, di prevenire sprechi energetici.

  1. Flessibilità della domanda di energia complessiva di un edificio

Ovvero l’abilità di un immobile, per esempio, di stoccare l’energia autoprodotta per un utilizzo successivo o la sua restituzione alla rete. Ne sono un tipico esempio quegli immobili in cui è presente un impianto fotovoltaico a cui è collegato una batteria per l’accumulo dell’energia prodotta in eccesso.

  1. Utilizzo di sistemi per il risparmio energetico, loro interoperabilità e presenza di infrastrutture per internet ad alta velocità

Tre punti che la Direttiva tratta separatamente, ma che per praticità abbiamo accorpato in quanto strettamente correlate fra di loro.

In parole semplici, il modello premia edifici già predisposti per sistemi di comunicazione ad alta velocità, aspetto strettamente correlato alla possibilità di far comunicare fra di loro eventuali sistemi il cui obiettivo è il risparmio energetico ed un miglior utilizzo delle risorse a disposizione dell’edificio. 

Conoscere lo stato energetico della casa

Tutte queste innovazioni avranno necessariamente come denominatore comune la possibilità di misurare un punto di partenza energetico e comprenderne l’evoluzione nel tempo.

I calcoli per ottenere questi dati vengono oggi eseguiti dai Tecnici Certificatori attraverso i software per la misurazione degli aspetti energetici degli edifici, che danno come risultato l’Attestato di Prestazione Energetica.

L’APE fornisce le informazioni di base per comprendere le possibilità energetiche di un immobile ed è obbligatorio in molti contesti, come fine lavori, compravendita, affitto e richiesta di surroga.

Richiedi Certificazione APE

Ottimizzazione dell’energia e delle risorse

In questo articolo abbiamo visto come la Direttiva Case Green introduca per la prima volta il concetto di “predisposizione all’intelligenza” degli edifici e la creazione di un indice che ne determini la semplicità di attuazione. 

In questo contesto, abbiamo esaminato anche l’importanza crescente dell’integrazione di tecnologie avanzate negli edifici, finalizzata a migliorarne l’efficienza energetica. Questo include l’adozione di sistemi per il monitoraggio e il controllo automatico del consumo energetico, nonché per l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse energetiche.

Vi sono indubbiamente ancora molti punti su cui sarà necessario fare degli approfondimenti e che saranno da dettagliare, infatti, ad oggi, la Direttiva mantiene ancora un livello di approfondimento generico. 

Noi di Apefacile continueremo ad aggiornarvi e a riportarvi approfondimenti in merito a questa e a tutte le altre novità della Direttiva.