Rapporto ENEA 2025: Efficienza energetica e mercato immobiliare

Il Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica 2025 di ENEA conferma quanto il settore edilizio sia oggi al centro della transizione energetica italiana. Gli edifici rappresentano non solo la principale fonte di consumo di energia nel Paese, ma anche un’enorme opportunità di risparmio e riduzione delle emissioni.

La fotografia del patrimonio edilizio italiano

Secondo i dati ENEA, al 31 dicembre 2024 erano registrati nel SIAPE (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica) circa 6 milioni di APE, di cui 1,2 milioni emessi nel solo 2024. È un numero in costante crescita (+8% rispetto al 2023), segno che la certificazione energetica sta diventando uno strumento sempre più diffuso e riconosciuto.

La quasi totalità degli attestati (87,5%) riguarda edifici residenziali, e solo il 12,5% edifici a uso non residenziale (uffici, negozi, capannoni). In particolare, oltre il 97% degli APE nel residenziale riguarda abitazioni a uso continuativo, cioè le case principali delle famiglie italiane.

Negli ultimi anni, ENEA ha lavorato per rendere il Portale SIAPE e il Portale Nazionale sulla Prestazione Energetica degli Edifici (PnPE2) strumenti sempre più evoluti, capaci di raccogliere dati da tutte le regioni italiane. Nel 2025 si è aggiunta la Campania e si sta completando l’allineamento con la Sardegna, verso un vero Catasto Energetico Unico (CEU) che metterà in relazione gli APE e gli impianti termici (CIT), migliorando trasparenza e tracciabilità.

La distribuzione delle classi energetiche

Nonostante i progressi, il cammino verso un parco edilizio più efficiente è ancora lungo.

Le classi F e G — le meno performanti — rappresentano poco meno del 44% del totale, ma la quota è in calo costante. Le classi A4, A3, A2, B — cioè gli edifici più efficienti — costituiscono ormai quasi il 20% del totale.

È un segnale positivo, ma che mostra anche la necessità di accelerare gli interventi di riqualificazione energetica.

Le performance variano sensibilmente in base alla destinazione d’uso:

  • negli edifici industriali, le classi basse (F–G) superano ancora il 60%;
  • negli edifici sanitari e scolastici, le prestazioni migliorano sensibilmente;
  • le abitazioni non utilizzate in modo continuativo (case vacanza o seconde case) mostrano un significativo incremento nelle classi più alte.

Le innovazioni tecnologiche e gestionali di ENEA

ENEA sta potenziando il ruolo del SIAPE come piattaforma digitale di riferimento per Regioni e Province Autonome.

Le nuove funzionalità permettono una gestione più efficiente dei dati, con strumenti avanzati di controllo, validazione e interoperabilità, anche per le regioni che non dispongono di un proprio catasto energetico.

In parallelo, l’Agenzia ha avviato programmi di formazione e assistenza tecnica rivolti agli enti locali e ai professionisti del settore, per garantire uniformità, qualità del dato e semplificazione amministrativa.

L’efficienza energetica non è solo una questione ambientale o tecnica: sta diventando un fattore economico e competitivo anche nel mercato immobiliare.

Efficienza energetica e mercato immobiliare: il nuovo valore delle case “green”

Secondo l’indagine condotta da ENEAI-Com e FIAIP, su un campione di 540 agenti immobiliari distribuiti su tutto il territorio nazionale, il 2024 ha confermato un aumento della domanda di abitazioni sostenibili e una maggiore attenzione alla classe energetica nelle compravendite.

La situazione del mercato nel 2024

Le abitazioni con basse prestazioni energetiche (classi E, F e G) restano ancora la maggioranza, ma la tendenza è in miglioramento.

Ecco alcuni dati chiave:

  • 72% degli edifici monolocali venduti si trova ancora nelle ultime classi (E-G);
  • 63% per villette a schiera (in calo rispetto al 2023);
  • +23% di transazioni per ville unifamiliari in classe E, segno di un primo spostamento verso immobili più efficienti;
  • –23% di transazioni per ville in classe G.

Anche la posizione geografica continua a fare la differenza:

  • nelle zone di pregio urbano, il 46% degli immobili venduti è in classe A o B;
  • nelle periferie, la quota scende sotto il 5%, con l’85% delle case ancora in classi E, F o G.

La consapevolezza cresce

Un dato molto incoraggiante riguarda la consapevolezza dei cittadini.

Nel 2024, il 69% degli acquirenti e il 55% dei venditori dichiara di conoscere l’importanza della qualità energetica di un immobile — percentuali in crescita rispettivamente di 7 e 13 punti rispetto al 2023.

Non solo: l’efficienza energetica è ormai considerata al pari della vicinanza ai servizi tra i fattori determinanti nella scelta di una casa, superando aspetti tradizionali come l’esposizione o la vista.

L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) gioca un ruolo sempre più rilevante in questo processo: per due agenti su tre, l’APE è diventato un elemento chiave nella decisione d’acquisto.

Un mercato che premia l’efficienza

Il messaggio del Rapporto ENEA è chiaro: la domanda di case efficienti cresce, e il valore di mercato segue la stessa direzione.

Investire oggi nella riqualificazione energetica di un edificio — anche solo attraverso interventi mirati su isolamento, impianti e infissi — non è più solo una scelta ecologica, ma una strategia economica che aumenta il valore dell’immobile e lo rende più competitivo.


Conclusione

Il Rapporto ENEA 2025 traccia una prospettiva chiara: l’efficienza energetica è il futuro del mercato immobiliare italiano.

Con un parco edilizio ancora in gran parte da riqualificare e nuove direttive europee in arrivo, l’APE diventa lo strumento centrale per misurare e valorizzare la qualità energetica degli edifici.

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