Quanti APE vengono emessi in Italia ogni anno?

Dall’ultimo rapporto ENEA, quello del 2022, in base alle informazioni acquisite da Regioni e Province Autonome e, qualora mancanti, dal SIAPE (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica), gli Attestati APE emessi nel 2021 sono 1.298.567, contro i 1.080.260 emessi nel 2020. Vediamo nel dettaglio la distribuzione dei Certificati Energetici in Italia, divenuti, ormai, uno strumento sempre più necessario, e l’andamento delle Classi energetiche nel tempo rispetto a Regioni e zone climatiche.

Distribuzione dei Certificati Energetici emessi tra le Regioni

l numero di attestati emessi sul territorio italiano risulta coerente tra i due anni, con Lombardia che evidenzia la mole di Certificazioni APE più elevata, seguita da Lazio e Veneto.

Quasi tutte le Regioni e le Province Autonome hanno emesso più attestati rispetto al 2020. In termini di differenza percentuale, Marche e Puglia hanno quasi raddoppiato il numero di Attestati APE dichiarati l’anno precedente. Sardegna e Trento rimangono stabili, mentre le restanti crescono in una percentuale che va dal 10% a circa il 25%. Unica eccezione è la Sicilia, che dichiara un numero inferiore di APE di circa il 20%, risultato anche dovuto alla transizione verso il nuovo catasto energetico regionale completata a metà del 2021.

Distribuzione per classe energetica

Un’interessante informazione contenuta tra i risultati del Rapporto ENEA riguardo agli APE emessi nel 2021 è l’analisi della distribuzione per classe energetica, effettuata confrontando i medesimi risultati ottenuti per l’anno di emissione 2020. Nonostante i dati confermino oltre la metà dei casi come caratterizzati da prestazioni energetiche carenti (quasi il 60%), il confronto tra 2020 e 2021 evidenzia una riduzione della percentuale di immobili nelle classi energetiche F e G di circa il 2%, in favore di quelle C-E (+0,5%) e quelle A4-B (+1,5%), riprendendo la tendenza positiva riscontrata, invece, nel quadriennio 2016-2019 e che si era interrotta nel 2020.

Distribuzione per zona climatica

Grazie all’incremento delle Regioni e delle Province Autonome collegate al SIAPE, la distribuzione del campione per zona climatica mostra anche la presenza della zona climatica A, assente nel precedente Rapporto a causa della mancata disponibilità di informazioni, evidenziando, inoltre, l’aumento della percentuale di casi nella zona climatica B.

Complessivamente, questi risultati mostrano un andamento analogo a quello dell’anno precedente, fortemente influenzato dalla distribuzione dei centri abitati nelle zone climatiche sul territorio italiano e, quindi, con oltre il 50% dei casi ricadente nella zona E.

La distribuzione per classe energetica e zona climatica ricalca l’andamento già evidenziato per i dati 2020, con una generale crescita della percentuale delle classi energetiche migliori (A4-B) all’aumentare della rigidità del clima.

L’unica eccezione rimane la zona climatica E che, oltre ad essere la più consistente in termini di numero di dati disponibili, mostra la percentuale di immobili più efficienti (11,4% nelle classi energetiche A4-B) e una percentuale inferiore di quelli meno efficienti (53% nelle classi energetiche F-G) rispetto alle zone climatiche C, D e F.

A livello generale, è possibile notare un aumento della distribuzione delle classi più efficienti in tutte le zone climatiche rispetto ai dati 2020 (esclusa la zona climatica A, non presente nella precedente annualità), già individuato nelle analisi aggregate solo per classe energetica.

Per concludere

Che l’Attestato di Prestazione Energetica stia diventando lo strumento di verifica dell’efficienza energetica degli immobili è un dato certo. L’Europa, con sempre maggior forza, sta spingendo verso un minor consumo di combustibili, specialmente in ambito residenziale, per abbassare i costi delle materie prime e diminuire la dipendenza da paesi esteri. Le richieste di APE aumentano di anno in anno grazie alle politiche comunitarie, ma anche nazionali.

Ciò a cui si farà sempre maggior attenzione sarà il riscontro energetico dovuto ai miglioramenti delle classi a seguito degli interventi migliorativi negli edifici e i Certificati Energetici, prima spesso meri atti burocratici, assumeranno un ruolo importante, se fatti con professionalità, nella scelta degli interventi.

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